Jeans e magliette usurate riempite di paglia o segatura. Mani, piedi e testa modellate da vecchi stracci imbottiti di carta o qualsiasi altro materiali che possa renderle voluminosi e quasi umane.
Questa è la realtà nel giorno dell’Immacolata a Bisacquino, unico paese in cui esiste questa antichissima tradizione.
I pupazzi che si trovano su piattaforme in legno, create dagli stessi ragazzi settimane prima, vengono portati a spalla per le vie di Bisacquino già alle prime ore dell’alba.
I giovani tra il rumore delle campanalle ammaccate, lo scoppio dei mortaretti e delle loro urla: U Pidduzzu Muriu! U Pidduzzu Muriu! attirano l’attenzione degli abitanti, a cui non dispiace affatto affacciarsi dal balcone malgrado il freddo sia intenso.
Questa antica tradizione, vuole rappresentare la vittoria del bene sul male, infatti il Pidduzzo rappresenta il diavolo.
I ragazzi sfilano per tutte le vie del paese fino al tramonto, la parata si conclude bruciando i pupazzi in zone di periferia o davanti alle chiese, al grido: U Pidduzzu Muriu! U Pidduzzu Muriu!
Tratto da http://nobilisuniversitas.blogspot.it/p/agenda.html